Nuovo accordo tra Crt e Asl Tse per la riabilitazione nell’intera Toscana meridionale

E’ ormai a pieno regime il nuovo accordo, valido fino al 2023, tra CRT e Asl Tse. In particolare, le nuove procedure per un percorso ottimale di accesso dei pazienti residenti nell’ambito territoriale dell’Azienda (e cioè le province di Arezzo, Siena e Grosseto) alle prestazioni di riabilitazione ospedaliera, sono a regime dal marzo scorso. I criteri sono quelli di appropriatezza organizzativa, equità e trasparenza nella gestione delle liste di attesa, valutando anche il graduale inserimento nel processo dell’ACOT, cioè dell’Agenzia di Continuità Ospedale Territorio.

La procedura concordata disciplina le modalità di valutazione congiunta dell’andamento delle attività erogate in codice 75 (riabilitazione intensiva per pazienti con gravi cerebrolesioni) e cod. 56 (riabilitazione intensiva per interventi di recupero di disabilità importanti), anche prevedendo la rilevazione trimestrale dei principali indicatori di misurazione delle attività ospedaliere quali degenza media, indice di occupazione dei posti letto, indice di rotazione dei posti letto, intervallo di turn-over e tanti altri indicatori significativi quali il numero di  pazienti che hanno avuto risposta riabilitativa rispetto a quelli per i quali era stata espressa l’esigenza.

Questo permetterà di confrontare i risultati rispetto alle aspettative e attivare le azioni correttive per il contenimento delle cosiddette “fughe” dei pazienti verso centri riabilitativi esterni alla AUSL TSE.

La CRT è riuscita, nei primi sei mesi del 2021, a dare risposta, nel codice 75, al 58 % delle segnalazioni. Obiettivo è far convergere le risposte verso il 100% delle segnalazioni appropriate.

Un percorso che ha dato già i primi frutti inserendo a pieno titolo la CRT nella rete della AUSL TSE che è riuscita a selezionare in maniera opportuna e con la dovuta appropriatezza i percorsi di accesso alla Riabilitazione.

Albarosa Fuccini, Presidente della Clinica sottolinea che “l’obiettivo condiviso con la ASL è quello di sviluppare al meglio la fase riabilitativa intervenendo con tempestività per sviluppare una riabilitazione quanto più precoce possibile ed una stretta connessione con l’ACOT per una dimissione protetta ed in grado di restituire il paziente alla famiglia nelle condizioni più ottimali rispetto all’evento acuto che ha subito”.