Il Covid non ha rallentato la CRT: bilancio in attivo e servizi in sviluppo
Un bilancio in attivo, dopo due anni di pandemia non era proprio scontato. “Con servizi erogati per oltre 11 milioni di euro abbiamo registrato, nonostante l’impatto pandemico, un utile di bilancio – annuncia il Direttore generale Antonio Boncompagni. Siamo di fronte ad un sostanziale risultato di pareggio. D’altronde la nostra finalità è quella di garantire servizi e ricerca di qualità e non certo di fare profitti”.
Nel 2021 la CRT è quindi cresciuta. “Più servizi, più personale, più ricerca. Perfino più innovazione tecnologica con, ad esempio sostanziali progressi nell’uso della cartella sanitaria elettronica. Un percorso di crescita che ci ha visto confermati Polo toscano della riabilitazione neurologica, Centro di ricerca traslazionale, soggetto a disposizione di una comunità che diventa sempre più grande senza perdere le sue radici nel Valdarno”.
Boncompagni ricorda il 2021 come un percorso ad ostacoli per il bilancio economico: “abbiamo avuto maggiori costi prevedibili e naturali come l’adeguamento della parte economica del contratto nazionale di lavoro per personale. Purtroppo, prevedibili, dopo l’impatto del 2020, anche le maggior spese derivanti dalla pandemia e dalle misure di prevenzione e contenimento. Abbiamo lavorato, esclusivamente nella logica dell’appropriatezza delle cure, sull’appropriatezza della spesa farmaceutica”.
Nonostante il Covid e le difficoltà generali della sanità, la CRT ha puntato sullo sviluppo: “forte è stato il turn over del personale, soprattutto infermieristico e l’organico è complessivamente cresciuto di una decina di unità. Alle risorse umane abbiamo dedicato investimenti in formazione. Non ci siamo quindi né fermati né abbiamo rallentato. Essere andati avanti non derogando dai conti in utile, è stato un buon risultato il cui merito l’azienda condivide con tutti gli operatori, il Consiglio di Amministrazione, i dirigenti”.
La Presidente della Clinica, Alba Rosa Fuccini, sottolinea come l’Assemblea degli azionisti “abbia molto apprezzato l’andamento della società e le risposte sanitarie fornite ai cittadini rilevando come l’appropriatezza delle prestazioni erogate non abbia creato impatti economici negativi pur avendo dovuto sostenere anche le spese straordinarie dovute al COVID. Unanimi sono stati inoltre gli apprezzamenti per lo sviluppo della Ricerca in Riabilitazione e del percorso iniziato per ottenere il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)”.